… and I know too much now

To really feel at home in any one place.

(Goh Poh Seng)




martedì 16 settembre 2008

Varanasi

Good Karma

Diffcile distinguere cosa è vivo e reale da ciò che è ridotto in stato vegetale, come in coma, da una manciata di dollari. Le lacrime versate di fronte ai cadaveri in fiamme sono vere. Tre passi più in la, i venditori di seta ed i procacciatori di clienti, non lo sono?
Cosa può distinguere il vivo dal morto, il vero dal falso?
Ogni cambiamento dovuto all'inevitabile interesse globale per i misteri di Varanasi genera falsità?
Questa fusione, per quanto impari possa essere, non è una semplice minaccia. Non si tratta di una banale tensione tra due forze opposte. Pensarla così sarebbe riduttivo. Ogni città, ogni famiglia, ogni persona reagisce, tra vincoli ed opportunità congiunturali, al cambiamento.
E' facile essere tentati dal pensiero che anche qui, come ovunque, si applichi la semplice legge del turismo di massa: conformare il reale all'immaginario comune. Non è così. Non perché Varanasi sia diversa dagli altri posti (e lo è decisamente) ma perché ogni luogo reagisce a modo suo.

Non potendo osservare la genuinità, la purezza, la spontaneità (chi ha mai potuto?) dobbiamo accontentarci di apprezzare la specificità delle mille piccole reazioni di mille piccoli mondi. In questo modo forse potremo cogliere una briciola di autenticità.

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