… and I know too much now

To really feel at home in any one place.

(Goh Poh Seng)




mercoledì 15 agosto 2007

oggi sposi

Passeggiando per la caldissima Madurai in direzione di un ristorantino che mi avevano consigliato per il pranzo, ho sentito dei tamburi in lontananza.
Sfidando l'afa e la pigrizia ho seguito il rumore per un po' deviando dal mio pranzetto succulento.
Sono giunto di fronte ad un palazzo enorme, in pieno stile autocelebrativo indiano, dove era in atto un matrimonio in grande stile.
Ho esitato a entrare ma in meno di cinque minuti (tempo di gustarsi una stucchevole bevanda a base di canna da zucchero e limone preparatami dal gestore di un banchino ambulante) sono stato invitato a dare un'occhiata da due amici di amici di parenti della sposa.
All'interno ci saranno state tremila persone. Giuro. Ho chiesto quanti erano ai miei nuovi amici. Uno mi ha detto ventimila.. Ho deciso di affidarmi al mio senso della misura.
Dopo poco sono stato invitato a bere un goccio ad un bar non lontano, per preparare lo stomaco ad un pranzo pesante a base di agnello strapiccante.
All' 'open bar' , cosi' lo chiamavano loro, abbiamo bevuto del buon brandy indiano sotto un sole devastante. Dopodiche' siamo tornati alla cerimonia per un formale saluto agli sposi.
Prima di trovare il momento per ringraziare, salutare, rifugiarmi all'ombra del mio giaciglio e smaltire il brandy, mi sono ritrovato in mezzo a mille indiani, di fronte a riso al cardamomo e agnello arrosto. Rifiutare era scortese.







Open Bar

Sposi



Pranzo

2 commenti:

piero ha detto...

Ave, sommo Divan. Vedo con piacere che l'esperienza indiana si sta rivelando esagerata, come era prevedibile. L'invidia profonda che sto provando non mi consente di chiedere ulteriori informazioni, quindi taglio corto. Il viaggio in Turchia è stato bellissimo, ci siamo visti dei posti inimmaginabili, e adesso sto progettando il prossimo viaggio che spero di effettuare entro breve, ma non so ancora dove. Verrei volentieri a trovarti, se non ci volesse un rene per il biglietto. A presto le foto turche! Bai bai
Banko

Unknown ha detto...

Carissimo ciccio, constatato che ci sono luoghi in italia dove e' molto piu' difficile trovare internet che in india, mi accingo a scriverti dal minuscolo blackberry di mio padre.. Che non carica hotmail. Ma non demordo. Volevo dirti rapidamente che alcune tappe obbligate (oltre a periyar) sono (anche se alcune sono turistiche) I backwaters del kerala, hampi, l'enorme e solitaria statua giainista di cui non ricordo il nome e.. Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. , non ho ancora visto le foto, ma confido nel meglio, dato quello che scrivi. ,on sai quante cose mi hai ruibato di testa - mi sa che avremo parecchio da raccontarci quando torni.. Ti stringo forte, tua, valduzza. Ps. Viva la ciccia che ti ha svegliato!!

 
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