… and I know too much now

To really feel at home in any one place.

(Goh Poh Seng)




domenica 8 aprile 2007

"Non Possumus"


“Non possumus”, proclama l’organo della Cei riesumando la formula opposta da papa Pio IX a ogni tentativo dello Stato italiano di risolvere consensualmente la questione romana. Nel linguaggio pontificio essa serviva tradizionalmente a motivare un rifiuto basato sull'osservanza di leggi divine o canoniche, ricalcando la risposta negativa data dagli apostoli Pietro e Giovanni ai capi del popolo che volevano impedire loro di parlare nel nome di Gesù.

...alcuni giorni prima dell'attacco una lettera redatta dal re
Vittorio Emanuele II venne consegnata a Papa Pio IX. Con l'epistola, in maniera velata e discreta, si avvisava dell'imminente attacco che un reparto dell'esercito italiano stava per portare all'Urbe. Si narra che il Papa leggendone il contenuto sia rimasto profondamente turbato e che addirittura sia sbottato in uno scatto d'ira e che abbia dichiarato veementemente a chi intorno: "Non entreranno! ".
Dopo tre giorni di inutili attese (durante i quali si attese invano la dichiarazione di resa), la mattina di quel giorno (intorno alle nove) l'artiglieria dell'esercito italiano, guidato dal generale
Raffaele Cadorna, aprì una breccia di circa trenta metri nelle mura delle città, accanto a Porta Pia, che consentì a due battaglioni (uno di fanteria, l'altro di bersaglieri) di occupare la città.
Pare che mentre la prima squadra di bersaglieri varcasse la breccia, già il generale papalino Kanzler fosse presso il quartier generale di Cadorna per trattare una pacifica resa.
Il Papa tuttavia condannò aspramente quell'atto di prepotenza con cui la
Curia Romana vide sottrarsi il secolare dominio su Roma. Egl infatti si ritirò nel Vaticano rifiutando di riconoscere il nuovo stato e dichiarandosi, fino alla morte, " prigioniero politico ". Anche quando il parlamento italino approvò la Legge delle Guarentigie in data 13 maggio 1871, il ponteficie rimase intransigente e restio a qualsiasi compromesso con l'Italia, se non quello di riavere in mano Roma. Questa situazione, indicata come " Questione Romana ", perdurò fino ai Patti Lateranensi del 1929.

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