
e' un piacere scrivervi dall'india dopo le disavventure di cui sono stato oggetto.
la stanchezza non mi permette che una schematica ricostruzione di cio' che e' successo.
Fino a roma tutto ok (grazie alla mia amorosina che mi ha svegliato alle 6.15, adto che la mia sveglia della 5.30 non ha funzionato granche').
Da roma la magica AEROFLOT, orgoglio dell'aviazione sovietica di cui non posso non allegare il logo, ha ben pensato di partire con 2 ore di ritardo, quanto e' bastat per farmi perdere la mia coincidenza da mosca per bombay delle ore 20. qui inizia il bello. i compagni della aeroflot mi spiegano (nontroppo gentilmente) che devo dormire la notte a mosca e prendere, udite udite, il volo delle 17 del giorno dopo PER DELHI, da cui poi avrei dovuto prendere il volo PER BOMBAY, da cui poi avrei dovuto prendere il volo per MADURAI che pero' avevo perso poiche' la mia prenotazione era er il 18, non per il 19.
e gia' qui le bestemmie si potrebbero sprecare, ma non e' tutto. Le 24 ore passate a mosca sono state una esperienza davvero violenta. Sono stato, assieme ad altri 5 turisti, letteralmente prigioniero al terzo piano di uno squallido albergo di fronte all'aeroporto. Non avendo il visto per la russia non solo non potevo uscire e girellare per i cazzi miei, ma non potevo neanche avere contatti con cittadini russi, ne' in pratica abbandonare il terzo piano dell'albergo. colazione pranzo e cena mi sono stati serviti in camera da uno sbirro dell'immigration office, la cui conoscenza dell'idioma inglese e' rappresentata dalla parola "passport". Non mi e' stato permesso di usare il telefono (in realta' mi e' stata proposta una convenientissima tariffa su misura a circa 9 dollari al minuto) ne' internet per avertire chi mi aspettava all'aereoporto a madurai. bla bla bla
alla fine ho preso il mosca-dalhi, poi il dehli-bombay, poi il bombay-chennai, poi il chennai-maduai.
tuttosommato il mio organismo ha reagito molto bene a questo stress fino a quando, gli amici della indian airlines mi hanno servito un innocentissimo e grazioso piatto a base di pollo. Questi si e' rivelato essere la cosa piu' piccante che io mi sia mai ficcato in bocca. Dopo questo divertente scherzetto che mi ha causato prolungati ardori interni ho cominciato a desiderare fortemente un letto.
arrivato a madurai antony (il tesoriere della ong che mi ospita) mi ha portato direttamente ad una riunione convocata per definire il programma e le finalita' della mia visita. se provate ad immaginare le condizioni della mia maglietta dopo 2 giorni pieni di viaggio potete immaginare anche il mio imbarazzo.
ora andro' a dormire sul mio letto composto da: numero 1 pancale di legno orizzontale ben imbarcato grazie a decenni di umido, numero 1 cuscino con federa in lana, numero 1 lenzuolo. A rinfrescare il tutto ci pensa una bella pala da soffitto, modello ridotto, nel senzo che hanno tolto tutte le velocita' intermedie lasciando solo l'opzione OFF e l'opzione TEMPESTA DA CAMERA. entrambe hanno lati positivi e lati negativi, devo ancora valutare.
per ora e' tutto,
la stanchezza non mi permette che una schematica ricostruzione di cio' che e' successo.
Fino a roma tutto ok (grazie alla mia amorosina che mi ha svegliato alle 6.15, adto che la mia sveglia della 5.30 non ha funzionato granche').
Da roma la magica AEROFLOT, orgoglio dell'aviazione sovietica di cui non posso non allegare il logo, ha ben pensato di partire con 2 ore di ritardo, quanto e' bastat per farmi perdere la mia coincidenza da mosca per bombay delle ore 20. qui inizia il bello. i compagni della aeroflot mi spiegano (nontroppo gentilmente) che devo dormire la notte a mosca e prendere, udite udite, il volo delle 17 del giorno dopo PER DELHI, da cui poi avrei dovuto prendere il volo PER BOMBAY, da cui poi avrei dovuto prendere il volo per MADURAI che pero' avevo perso poiche' la mia prenotazione era er il 18, non per il 19.
e gia' qui le bestemmie si potrebbero sprecare, ma non e' tutto. Le 24 ore passate a mosca sono state una esperienza davvero violenta. Sono stato, assieme ad altri 5 turisti, letteralmente prigioniero al terzo piano di uno squallido albergo di fronte all'aeroporto. Non avendo il visto per la russia non solo non potevo uscire e girellare per i cazzi miei, ma non potevo neanche avere contatti con cittadini russi, ne' in pratica abbandonare il terzo piano dell'albergo. colazione pranzo e cena mi sono stati serviti in camera da uno sbirro dell'immigration office, la cui conoscenza dell'idioma inglese e' rappresentata dalla parola "passport". Non mi e' stato permesso di usare il telefono (in realta' mi e' stata proposta una convenientissima tariffa su misura a circa 9 dollari al minuto) ne' internet per avertire chi mi aspettava all'aereoporto a madurai. bla bla bla
alla fine ho preso il mosca-dalhi, poi il dehli-bombay, poi il bombay-chennai, poi il chennai-maduai.
tuttosommato il mio organismo ha reagito molto bene a questo stress fino a quando, gli amici della indian airlines mi hanno servito un innocentissimo e grazioso piatto a base di pollo. Questi si e' rivelato essere la cosa piu' piccante che io mi sia mai ficcato in bocca. Dopo questo divertente scherzetto che mi ha causato prolungati ardori interni ho cominciato a desiderare fortemente un letto.
arrivato a madurai antony (il tesoriere della ong che mi ospita) mi ha portato direttamente ad una riunione convocata per definire il programma e le finalita' della mia visita. se provate ad immaginare le condizioni della mia maglietta dopo 2 giorni pieni di viaggio potete immaginare anche il mio imbarazzo.
ora andro' a dormire sul mio letto composto da: numero 1 pancale di legno orizzontale ben imbarcato grazie a decenni di umido, numero 1 cuscino con federa in lana, numero 1 lenzuolo. A rinfrescare il tutto ci pensa una bella pala da soffitto, modello ridotto, nel senzo che hanno tolto tutte le velocita' intermedie lasciando solo l'opzione OFF e l'opzione TEMPESTA DA CAMERA. entrambe hanno lati positivi e lati negativi, devo ancora valutare.
per ora e' tutto,
tenetemi aggiornato,
Raian.
Raian.
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