… and I know too much now

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(Goh Poh Seng)




giovedì 3 maggio 2007

Che cos'è la P2


La loggia Propaganda Due, nata già segreta, era stata creata ad opera del Gran Maestro Lemmi nel 1875, ma sarebbe sempre stata una loggiapoco attiva, almeno sino a dopo la Seconda guerra mondiale, quando fuutilizzata per "ospitare" massoni importanti che desideravano restare"coperti". Nel 1969 fu chiesto all'allora sconosciuto Licio Gelli (entrato nella massoneria solo nel 1965) di operare per la unificazione delle varie comunità massoniche, secondo l'indirizzo ecumenico proprio della gran maestranza di Gamberini, che operava sia per la riunificazione con la comunione di Piazza del Gesù, sia per far cadere le preclusioni esistenti con il mondo cattolico (dal testo della commissione Anselmi) e un anno dopo Lino Salvini (succeduto da poco a Giordano Gamberini come Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia) gli delegava la gestione della Loggia P2, conferendogli altresì la facoltà di iniziare nuovi iscritti (funzione che tradizionalmente fino ad allora era prerogativa solo del Gran Maestro e dei Maestri Venerabili o di chiaveva in passato ricoperto tali cariche). Durante l'ultimo periodo alla guida del GOI Gamberini fece entrare nell'ordine numerosi militari, che gli furono segnalati da Gelli. Nel dicembre 1974, al culmine della strategia della tensione diversi magistrati iniziarono ad occuparsi del "gruppo di Gelli" i Maestri Venerabili riuniti nella Gran Loggia di Napoli decretano lo scioglimento della Loggia P2, ma questa continuò di fatto ad operare segretamente, sotto la direzione di Gelli.


Tra il 1976 e il 1981 la P2 ebbe la massima espansione ed influenza ecominciò ad operare anche all'estero (pare riconosciuto che abbia tentato proselitismo in Uruguay, Brasile, Venezuela, Argentina e in Romania, paesi nei quali avrebbe, secondo alcuni, tentato di influire sulle rispettive situazioni politiche). Secondo la commissione d'inchiesta la Loggia P2, e Gelli stesso, goderono di una sorta di cordone sanitario informativo posto dai Servizi a tutela ed a salvaguardia del Gelli e di quanto lo riguarda, partendo dal 1950 (in cui venne segnalato ai servizi il rapporto"Cominform", a cui però non seguirono indagini), che permisero al gruppo di agire indisturbatamente, arrivando alla conclusione che Gelli stesso facesse parte dei servizi segreti ("Tra le variespiegazioni possibili di tale costante atteggiamento scartata quella della Inefficienza dei Servizi perché palesemente non proponibile -non rimane altra conclusione che quella di riconoscere che il Gelli è egli stesso persona di appartenenza ai Servizi, poiché solo ricorrendo a tale ipotesi trova logica spiegazione la copertura di questi assicurata al Gelli in modo sia passivo, non assumendo informazioni sull'individuo, sia attivo, non fornendone all'autorità politica che ne fa richiesta").


Secondo la commissione Anselmi, Licio Gelli avrebbe mantenuto fino alprimo dopoguerra un atteggiamento ambiguo, che gli avrebbe permesso dilegarsi a chiunque avesse avuto le redini del potere in Italia dopo laguerra (fossero i nazifascisti, fossero gli Alleati e i loro gruppi politici di riferimento o fossero i comunisti filo sovietici) e il rapporto "Cominform", che lo denunciava come spia dormiente deiservizi segreti dell'Est (probabilmente posizione frutto di accordi durante questo periodo ambiguo), su cui i servizi non indagarono, sarebbe divenuto una garanzia sulla sua fedeltà che i servizi avrebbero potuto eventualmente usare, denunciandolo come spia filosovietica e distruggendo quindi la sua figura fortemente anti-comunista che era venuta a crearsi nel tempo. Circa le motivazioni per le quali personaggi tanto affermati avrebbero aderito alla P2, secondo taluni l'abilità di Licio Gelli sarebbe consistita nel sollecitare il diffuso desiderio di mantenere ed accrescere il proprio potere personale; a costoro, l'iscrizione alla loggia sarebbe apparsa di estrema opportunità per raggiungere posizioni di potere di primaria importanza, anche eventualmente partecipando ad azioni coordinate al fine di assicurarsi il controllo sia pure indiretto del governo e di numerose alte istituzioni pubbliche e private italiane.


Secondo altre interpretazioni, la loggia altro non sarebbe stata che un punto di raccordo fra diverse spinte che già prima andavano organizzandosi per influire sugli andamenti politici dello Stato. Non va dimenticato che proprio in quegli anni montava la strategia della tensione e che da molte parti della società si auspicava una svolta politica di impronta decisa, capace di sopperire alla perniciosa inefficienza sociale, economica e pratica dell'impiantostatale. A posteriori, la Commissione parlamentare d'inchiesta ricostruì che verso la fine degli anni settanta il rapporto fra Gelli ed i suoi amici-alleati statunitensi e dei servizi segreti si sarebbe incrinato,e sarebbero cominciate a circolare sollecitazioni a farsi da parte, inoltrate anche nella suggestiva forma di fornire al giornalista scandalistico Mino Pecorelli (poi assassinato) il famoso rapporto"Cominform" perché lo pubblicasse ed avanzasse così il sospetto che Gelli agisse per qualche servizio segreto di paesi comunisti. Gelli reagì rilasciando un'imprevista intervista, nella quale qualcuno suppose che abbia inviato messaggi in codice, ma sembra accertato che, poco dopo, un uomo di fiducia di Michele Sindona abbia fornito ai giudici di Milano elementi sufficienti per interessarsi del capo della loggia. Il 31 ottobre 1981, sette mesi dopo il rinvenimento delle famose listee dello scandalo seguente, la corte centrale del Grande Oriente d'Italia presieduta dal nuovo Gran Maestro Armando Corona, espulse Gelli dal consesso massonico. Per il Grande Oriente d'Italia la"Loggia di Propaganda 2" aveva sospeso ufficialmente la propria attività all'interno del GOI stesso già nel 1976 e pertanto non poteva essere sciolta essendo già sospesa. Ciò significa che la P2 di Gelli dal 1976 non agiva più all'interno del consesso massonico, ma autonomamente.

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